Leishmaniosi canina
Ce ne ha parlato la Dottoressa Veterinaria Alessandra Randone
“La parola all’esperto”, il nostro editoriale di approfondimento tematico, questa mattina ha ospitato la Dottoressa Veterinaria Alessandra Randone, che ci ha parlato di leishmaniosi, chiarendo alcuni dubbi e soffermandosi sull’importanza della prevenzione, fondamentale per la salute dei nostri amici a quattro zampe.
Che cos’è la leishmaniosi?
La Leishmaniosi è una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente il cane, i roditori ed animali selvatici come la volpe, nonché, anche se raramente, l’uomo.
Qual è la causa della leishmaniosi?
Il parassita responsabile della Leishmaniosi è un protozoo facente parte del Sottotipo Mastigophora (flagellati), famiglia Trypanosomatidae, Genere Leishmania (dal nome del suo scopritore inglese William B. Leishman).
Al Genere Leishmania appartengono numerose specie che – a seconda della distribuzione geografica e del genere di lesioni causate – vengono poi racchiuse in tre differenti gruppi. Il parassita, per infestare l’animale, ha bisogno di un vettore biologico di trasmissione, rappresentato da un flebotomo.
Come avviene il contagio?
Il flebotomo o pappatacio è un insetto ematofago (come le zanzare si nutre di sangue), molto piccolo e silenzioso durante il volo. Si sposta prevalentemente durante le ore notturne dei mesi caldi e come habitat naturale predilige gli ambienti rurali e costieri delle regioni meridionali e delle isole; infatti, per lo sviluppo delle larve necessita di temperature costanti e umidità relativamente alta. Tuttavia i cambiamenti climatici in corso hanno favorito la diffusione di questo insetto anche nelle nostre zone climatiche, quindi è presente anche in Valle di Susa.
Quando il flebotomo punge un animale infetto per cibarsi, ingerendo il sangue, assume la forma amastigote (senza flagello) del protozoo della Leishmaniosi. All’interno del pappatacio, il parassita impiega dai 4 ai 20 giorni per diventare infettante: si moltiplica nel suo intestino, assume la forma promastigote (con flagello) e risale nel faringe, per poi essere espulso dall’insetto durante una successiva puntura. Il flebotomo così infetto, pungendo un animale sano, trasmette la Leishmania che, all’interno del circolo sanguigno del nuovo ospite (cane), verrà fagocitata (inglobata) dai macrofagi o da altre cellule del sistema immunitario.
A questo punto, il protozoo, dopo aver perso il flagello ed aver così assunto la forma amastigote, si moltiplica distruggendo la cellula ospite che lo ha fagocitato, uscendo ed invadendone di nuove.
Segni e Sintomi
La Leishmania, una volta entrata nel circolo ematico del cane, raggiunge diverse strutture dell’organismo, come linfonodi, derma, macrofagi e monociti di milza e fegato, midollo osseo e reni.
Proprio per il coinvolgimento di diversi apparati ed organi, la Leishmaniosi risulta essere una malattia dai molteplici aspetti, con manifestazioni cliniche svariate,
Per riascoltare le spiegazioni e i consigli della Dottoressa Randone qui di seguito l’intervista: