23 maggio 1992: io resto a casa ma non dimentico.
Il 23 maggio di 28 anni fa l’Italia si fermava davanti alla TV. L’edizione straordinaria del telegiornale dava una notizia che non avremmo mai voluto sentire: la mafia ha ucciso il magistrato Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e gli uomini della sua scorta, gli agenti Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Da allora, ogni 23 maggio, l’Italia ricorda la strage di Capaci e quell’uomo che aveva lottato contro la criminalità organizzata, ma non solo, perchè il 23 maggio è diventato il giorno in cui si ricordano e commemorano tutti gli uomini e le donne che negli anni sono caduti nella lotta contro la mafia, cancro uccide la liberà e la dignità.
Quest’anno non ci saranno cortei in strada, ma grazie ai social è stato organizzato un flash mob per invitare gli italiani a esporre un lenzuolo bianco al balcone, come accadde nel 1992, quando i siciliani onesti, dopo le stragi, rialzarono la testa.
A questo flash mob parteciperà anche l’Istituto Enzo Ferrari di Susa, sotto la guida della Preside Anna Giaccone. Alle 18 l’invito è di ritrovarsi tutti al balcone per illuminare il cielo e ricordare a tutte le persone disoneste e malavitose che la scuola e le istituzioni abbatteranno la mafia e ogni forma di illegalità e violenza.
Per saperne di più potete riascoltare qui le parole di Daniele La Mattina, insegnate dell’Istituto Enzo Ferrari, in diretta con noi per riconfermare quanto la scuola sia vicina, seppur a distanza, agli ideali che unirono Falcone, Borsellino e tutte le vittime della mafia:
Inoltre qui potete vedere il video realizzato dai ragazzi di terza elettornica con il Prof. La Mattina: “Io resto a casa ma non dimentico”.