Dove ci sono bambini, ci sono giocattoli. E questo è vero al punto che ormai sono diventati simbolo dell’infanzia.
Ma sulle Alpi i giocattoli erano solo per i più piccoli, perché abbiamo già avuto modo di dire come i bambini venissero iniziati al lavoro in tenera età. I più grandicelli si ritagliavano spazi di gioco al pascolo, dove si divertivano ad intagliare bastoni e a fabbricare qualche arnese di gioco.
La nostra esperta, Cristina Manfro, questa mattina ai microfoni della Sveglia di Chiara, per l’appuntamento con “Curiosità D’Altri Tempi”, ha raccontato tante curiosità sui giochi e giocattoli di un tempo.
I maschietti per esempio, con i rami di castagno, sfilati della corteccia, o con i fusti cavi del Poligono giapponese facevano i fischietti e gli zufoli; le femminucce invece, intrecciando gli steli carnosi e robusti di alcuni fiori creavano piccole sedie vegetali, ma dotate addirittura di schienale! Su queste seggiole, piantate nel terreno, ponevano le bambole o mazzi di fiori.
La cosa bella era che un giocattolo veniva pensato e creato interamente dai bambini e quindi forse per questo era ancora più straordinario e vissuto.
Queste ed altre curiosità nella nostra intervista, che potete riascoltare qui: