A partire dal Settecento, sulle Alpi nasceva il fenomeno turistico noto come il Grand Tour che si
sviluppava notevolmente nel secolo successivo, anche grazie alle vie di comunicazione che rendevano le località alpine più accessibili.
Anche per il fenomeno del Grand Tour, erano i giovani della nobiltà e dell’alta borghesia che, al termine del percorso di studi, per dimostrare il proprio status simbol, partivano per un lungo viaggio, della durata di due o tre anni, in terra straniera.
I primi viaggiatori del Settecento si muovevano con il loro seguito di accompagnatori e di valigiame
vario. Si pensi che nel 1696 il giovanissimo Pietro il Grande lasciava la Russia per dirigersi verso la
Germania e l’Olanda con un seguito di 250 servitori!
Quali motivazioni spingevano a partire?
Complici la letteratura prima, con la testimonianza di viaggi nelle opere di molti autori, come Gothe, Byron, Mann, ed il cinema dopo, le visite turistiche sulle Alpi italiane diventarono meta importante per l’aristocrazia europea del periodo.
Di queste e di altre curiosità abbiamo parlato stamattina nel programma La Sveglia di Chiara con la nostra esperta Cristina Manfro.
Potete riascoltare la nostra intervista qui: