Questa mattina, nell’ambito del programma “La Sveglia di Chiara”, abbiamo affrontato un tema molto importante.
Ad aiutarci in questo è nuovamente intervenuto Mario Caldera, Istruttore Nazionale di Rianimazione Cardiopolmonare della Salvamento Academy.
Cos’è la sindrome della morte in culla?
La sindrome della morte in culla, o sudden infant death syndrome (Sids), colpisce i bambini tra un mese e un anno di età. La definizione Sids, che non corrisponde a una precisa patologia, si applica quando si possono escludere, (previa autopsia e analisi accurate dello stato di salute del bambino e delle circostanze della sua morte), tutte le altre cause note per spiegare il decesso del neonato, da malformazioni a eventi dolosi.
Non è stata ancora definita con sicurezza una specifica causa medica in grado di spiegare la Sids ma ci sono invece una serie di comportamenti e di fattori di rischio che possono incidere significativamente sulla probabilità che la Sids si verifichi, come dimostrano numerosi studi e indagini.
La Sids ha una più elevata probabilità di verificarsi quando sussistono alcune condizioni e comportamenti da parte delle madri, dei padri e delle persone che curano i neonati. In particolare, tra i fattori di rischio si annoverano:
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far dormire il bambino in posizione prona, ossia sulla pancia
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far dormire il bambino su materassi, cuscini e piumini soffici e avvolgenti
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esposizione del feto e del neonato al fumo. Secondo i Cdc americani, l’esposizione a fumo nel corso della gravidanza triplica il rischio di Sids e quella a fumo passivo nei primi mesi di vita lo raddoppia
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giovanissima età della madre e assenza di un percorso di assistenza adeguata nel periodo pre e post natale
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nascita prematura o basso peso alla nascita
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presenza di infezioni respiratorie
Numerosi studi, sia americani che europei, hanno permesso di escludere la correlazione tra la somministrazione di vaccinazioni e la Sids.
Nel corso di indagini e studi numerose azioni e comportamenti sono stati associati a un ridotto rischio di manifestazione della Sids. Non essendo possibile individuare i bambini a maggior rischio di Sids, le campagne di prevenzione sono rivolte a tutta la popolazione.
Ecco l’intervista di questa mattina; potrete riascoltare i consigli di Mario Caldera, Istruttore Nazionale di Rianimazione Cardiopolmonare della Salvamento Academy, sulla prevenzione della morte in culla: