L’accordo di Parigi è stato il primo accordo a impegnare legalmente gli stati per ridurre l’incremento di temperatura a massimo 2°C rispetto all’era pre-industriale, con il target di 1.5°C.
Ogni stato ha presentato un National Determined Contribution (NDC), non vincolante, nella maggior parte dei casi con l’obiettivo di ridurre la crescita di emissioni di gas serra entro il 2030.
I precedenti impegni però, anche se attuati alla lettera, porterebbero a un incremento della temperatura di 3°C e sono pertanto insufficienti.
Per fortuna questi impegni vanno aggiornati ogni 5 anni, dando la possibilità agli stati di adeguare i loro obiettivi in questa COP26.
Ne abbiamo palato durante l’ultimo Pipponedì a cura dell’associazione Silviadizenzero ETS con il volontario Matteo Nurisso.
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